Roberto e Virgilio Viganò iniziarono la loro carriera agonistica ricalcando le orme del padre Paolo, uno dei massimi rivenditori di barche in Italia, nonché ottimo skipper. Paolo partecipò con i suoi yacht alle regate internazionali più importanti, tra cui la transoceanica Città del Capo-Rio de Janeiro. Il cantiere fu protagonista nella categoria dello yachting italiano nel mondo per tutti gli anni ’70 e ’80, regatando con le sue unità nelle classi IOR e RORC e nelle classi olimpiche “one design”, come lo strale e il tornado. Paolo Viganò fece parte per molti anni dell’ Associazione Italiana Costruttori nautici e fu rappresentante per l’Italia presso importanti cantieri francesi, spagnoli, e statunitensi.
I fratelli Viganò girarono le prime boe nei campi di regata sin dall’età di 12-13 anni, dimostrando immediatamente una sorprendente abilità e passione per le competizioni veliche; tuttavia la prima grande vittoria arrivò qualche anno dopo, all’età di 14-15 anni, quando vinsero il campionato italiano classe Strale a Taranto, con una barca da loro stessi messa a punto, conseguendo cinque vittorie su sei prove. Nello stesso anno vinsero il campionato assoluto senior ad Imperia ed il campionato europeo a Bendor, in Francia, entrando così a far parte dei grandi protagonisti della vela internazionale. Restarono ai vertici delle classifiche per anni, vincendo ben dieci campionati italiani e due europei nella classe 470, alternando all’attività su derive quella in mare aperto sulle barche del cantiere del padre, guadagnano così un’incredibile esperienza nautica sia come navigatori che come regatanti.
Nel 1976 fu fondata la Veleria Viganò. Specializzata nel taglio di vele per classi olimpiche come il Flyng Junior, il 470, il Flyng Dutchman, lo Strale e il 420, in breve tempo riuscì ad imporsi tra le più qualificate velerie italiane. Col trascorrere del tempo, fu iniziata una nuova attività di ricerca e sperimentazione di nuove tecnologie come i Furlingsistems e le vele a profilo alare in materiale rigido. Ebbero inizio le prime collaborazioni tra equipaggi professionisti e la veleria, provando direttamente sul campo i prodotti realizzati, tra cui i Minitonner, una classe diffusissima nell’Europa dell’epoca, in cui l’equipaggio seguito dalla Veleria Viganò riuscì a selezionarsi per l’europeo in Spagna.
Il principale costruttore italiano di Minitonner, affidò alla Veleria Viganò, per diverse stagioni, la progettazione e la realizzazione delle vele per le proprie barche, nonché la gestione del settore regata. Il cantiere Mattia e Cecco diede nelle mani dei fratelli Viganò la messa a punto delle sue nuove barche multiscafo. Regatando in Classe A, Roberto Viganò vinse il Campionato Italiano Mattia S con un prototipo e con un grande trimarano che conquistò per tre volte il prestigiosissimo Blue Band Trophy in Austria. Un altro importante e celebre scafo gestito dalla veleria fu Rusty Pelican di Ludovico Fecia di Cossato, che completò con successo le più importanti competizioni europee riservate a questa classe: Giraglia-settimana di Sete e tre transoceaniche.
Gli anni ’80: il trionfo di mister G
Nel 1980, quando l’Italia partecipò alla Little America’s cup, fu chiesto alla veleria di contribuire allo sviluppo di una vela completamente rigida, la cui sperimentazione durò per ben tre edizioni del trofeo. E fu proprio nell’ ultima di queste che il catamarano Mister G divenne celebre nel mondo, aggiudicandosi l’ambitissimo trofeo; Mister G fu una combinazione di vele rigide a profilo alare orientabile, progettato e realizzato con l’ausilio dei primi mezzi computerizzati di cui si poteva disporre.
Due anni dopo l’avventura di Mister G fu realizzata, dal progetto degli scafi all’incredibile velatura, una nuova classe di catamarani, la C Class; imbarcazioni mirate a poter non solo partecipare alla Little America’s Cup, ma anche per tutti i grandi incontri riservati alle classi libere. Il prototipo di questa nuova classe fu Miss G, che partecipò alla maggior parte degli incontri in acque chiuse in tutta Europa.
La prima volta che venne vista dagli oltre seicento avversari alla Bol d’or sul lago di Ginevra, l’accoglienza fu fredda e scettica, tuttavia la musica cambiò radicalmente a favore di Miss G quando si aggiudicò il terzo posto assoluto, sebbene gareggiasse con barche di classi superiori. La squadra dei Fratelli Viganò fu da allora considerata il miglior esempio di preparazione tecnica e tecnologica in quella regata per molti anni a seguire.
Quasi in contemporanea la Veleria Viganò mise ulteriormente a dura prova le proprie esperienze tecniche, impegnandosi nelle regate di Formula 40, un catamarano di dodici metri che ottenne strabilianti risultati in regate ad equipaggio professionistico. Fu un periodo in cui, oltre all’affetto e agli elogi di amici e sostenitori, la veleria ottenne l’attenzione di numerose riviste specialistiche ed anche di quotidiani come La Stampa.
L’anno successivo, trascinati dallo slancio dei successi del Formula 40, venne preparato un Formula 28, imbarcazione riservata ai professionisti. Costruita in poco più di un mese grazie al duro lavoro, fu pronta a regatare al campionato europeo. Roberto Viganò, al timone insieme ad un equipaggio selezionato e straordinariamente motivato, riuscì a vincere la medaglia di bronzo. Fu quella la prima volta in cui un team italiano salì sul podio sino ad allora dominato da francesi, svedesi e inglesi.
Quasi senza sosta iniziò, dopo poco tempo, una fitta collaborazione tra la veleria ed alcuni influenti armatori di IMS. I successi non tardarono ad arrivare: l’Xyacht della Veleria Viganò vinse il campionato italiano di classe e il Trofeo Accademia di Livorno con oltre centodieci imbarcazioni alla boa, un terzo posto alla Sardinia Cup e una lunga lista di vittorie nelle acque di tutta Europa.
Dagli anni ’90 a oggi: tra presente e futuro
Dai primi anni ’90 molto del tempo fino ad allora dedicato alla regata in acqua venne trasferito ed impegnato nella progettazione e nella realizzazione delle vele. La Veleria Viganò fu tra le primissime velerie italiane ad investire sulle nuove tecnologie. La progettazione computerizzata e il taglio dei tessuti assistito e a Plotter, fecero progredire radicalmente la qualità dei prodotti.
La sperimentazione dei tagli e dei materiali non si è mai arrestata: con l’evoluzione della tecnologia anche quella delle forme e della costruzione delle vele si è sviluppata, i nuovi disegni e i nuovi tessuti hanno creato un background di conoscenze tale che le vele Viganò oggi oltre ad aver vinto il campionato italiano 470 master 2005/06/07 e a essere armate su famose barche da regata e crociera diportistica ed’altura, sono state scelte da alcuni navigatori impegnati in giri del mondo e grandi navigazioni transoceaniche. Anche grazie al lavoro collaborativo svolto proprio con questi skipper (alcuni di loro regatanti in solitario) si sono sviluppate nuove soluzioni ai problemi che essi possono incontrare durante le navigazioni lunghe e in condizioni non sempre facili. Tali migliorie sono state trasferite poi a tutte le vele prodotte.
Nonostante la tecnologia sia preponderante nel settore della vela, speciale attenzione viene rivolta alle finiture estetiche quali i particolari cuciti a mano e le bordature in pelle, che sulle barche d’epoca (seguite dalla veleria in numerosi raduni tra cui quello celebre di Imperia) classiche o eleganti sono essenziali. Per questo ramo produttivo vengono impiegati materiali appositamente realizzati e confezionati artigianalmente in pezzi unici.
Il presente e il futuro della veleria è segnato dall’attività di ricerca sulle vele da regata derive, multiscafi e bulbi e da crociera, e dal desiderio di elevare i propri prodotti ad una qualità superiore, collaborando con dedizione e studiando la soluzione migliore possibile insieme ad ogni cliente.